mercoledì 28 ottobre 2015
venerdì 23 ottobre 2015
lunedì 19 ottobre 2015
LIBERTÀ SINDACALI ADDIO?
Diritto di sciopero e di assemblea nei servizi pubblici, e
non solo.
La contrattazione nazionale e la questione salariale.
A che punto siamo …
Il mese di luglio 2015 (dopo l’assemblea sindacale dei
lavoratori del sito archeologico di Pompei, con file di turisti in attesa che
finisse, e dopo le iniziative di lotta dei lavoratori del trasporto pubblico di
Roma, le une e le altre canagliescamente diffamate dall’informazione di regime)
ha scatenato la libera uscita di avvoltoi governativi.
A settembre, poi, è toccato ai lavoratori del Colosseo di
essere messi alla gogna come nemici dell’Italia, perché, dopo regolare
preavviso, hanno fatto un’assemblea di 2 ore, su prospettive occupazionali,
adeguamento dell’organico, pagamento di straordinari abbondantemente arretrati
, salario accessorio.
“L’assemblea non
doveva essere tenuta”, ha sbraitato in televisione Dario Franceschini,
ministrucolo della cultura.
“I turisti sono stati in coda, come a luglio a Pompei, in
attesa che l’assemblea finisse”, ha continuato a sbraitare, “e questo dà
un’immagine negativa dell’Italia”.
Come se lui e il suo governo l’immagine dell’Italia
all’estero, la dessero positiva.
E, con sacro furore totalitario, ha preso carta e penna e
s’è messo a scrivere un decreto-legge per abbattere libertà sindacali, quali il
diritto di sciopero e di assemblea, nei vari settori dei beni culturali (musei,
siti archeologici, ecc.), da considerare, secondo lui, quali servizi pubblici essenziali.
Da trattare, cioè, come se fossero servizi ospedalieri.
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