domenica 25 novembre 2012

Lettera aperta di Giorgio Cremaschi ai dirigenti Cgil e FIOM



GIORGIO CREMASCHI:
Sul sito della "RETE 28 APRILE"

Lettera aperta ai dirigenti Cgil e FIOM che vanno alle primarie
Care compagne, cari compagni in questi ultimi giorni mi è capitato di leggere molti appelli e prese di posizione da parte vostra a sostegno di Bersani o Vendola nelle primarie del centrosinistra.
Naturalmente non è mia intenzione mettere in discussione la legittimità della vostra scelta di cittadini. Come dirigenti sindacali però trovo necessario rivolgervi alcune domande. Siete a conoscenza del testo 'Italia bene comune'?
Quel documento viene sottoscritto dai candidati alle primarie ed è vincolante per i loro futuri comportamenti.
Ebbene in quel testo è seccamente affermata la volontà di mantenere il Fiscal Compact e tutti gli impegni assunti da Monti. Cioè l'austerità, si proprio quell'austerità contro la quale siamo scesi in piazza il 14 novembre, non si tocca.
Altro che ridiscutere le pensioni!

Anche nel testo che firmate per votare, questi impegni sono richiamati come vincolo per tutti i vostri candidati.
Un dirigente sindacale della FIOM e della CGIL è abituato per storia ed esperienza a valutare con grande rigore i testi che sottoscrive, è parte fondamentale della funzione svolta.

Allora mi chiedo quale sia la ragione che vi fa trascurare un vincolo così rilevante per il paese e in particolare proprio per l'iniziativa sindacale.
La più semplice delle risposte è che anche voi alla fine siate d'accordo di mantenere gli impegni di Monti e ciò che ne deriva sul piano del rigore e dell'austerità.
In fondo e vero che le posizioni formalmente assunte dalla CGIL e anche dalla FIOM su questi temi non sono chiare. Si dice no a questa o quella decisione di Monti che ci colpisce, ma non all'impianto complessivo della sua politica e ancor meno a chi a sinistra la sostiene e la fa passare in parlamento.

Si potrebbe quindi concludere che anche voi consideriate immodificabili i capisaldi di quella politica e pensiate di attenuarne solo gli impatti sociali. Insomma, se vi siete convinti che il fiscal compact vada accettato, per favore ditelo.
Se invece siete ancora fermamente avversi all'austerità italiana ed europea, allora sarebbe giusto sapere perché sostenete chi, naturalmente con diverso entusiasmo, si vincola ad essa.
Pensate che il vostro candidato non manterrà gli impegni?
Che quegli accordi salteranno da soli e quindi non ci sarà più niente da rispettare? Che la rivoluzione europea cambi tutto? Che Obama dichiari guerra alla Merkel?
Io credo che dovreste spiegarci perché siete contro il fiscal compact e sostenete chi lo ha votato e si impegna a difenderlo, per favore ditelo.
E se invece la banale ragione della vostra scelta di partecipare alle primarie fosse che non ritenete opportuno star fuori da un evento così valorizzato nel palazzo, che bisogna stare nella politica che conta senza guardare troppo per il sottile?

La CGIL non ha firmato il catastrofico accordo sulla produttività voluto dal governo. Solo Vendola tra i candidati è stato critico, ma si è ben guardato dal dire: se vinco lo cancello. Perché non può, perché gli impegni del governo Monti vanno mantenuti.
E allora perché tanto entusiasmo per queste primarie a sovranità limitata?
Non sarà che di fronte alle difficoltà e alle sconfitte subite, alla fine il buon vecchio collateralismo al centro sinistra vi sia apparso come un ancora di salvezza?
Ditelo per favore.

Sabato 24 Novembre 2012 08:06 di Giorgio Cremaschi.
gcremaschi.r28@gmail.com

lunedì 12 novembre 2012

I COBAS lo confermano!. LA Cgil (non il maltempo) va in soccorso di Monti e sospende lo sciopero.


I COBAS lo confermano


Apprendiamo che la CGIL nazionale ha dato disposizione alla Cgil Toscana di sospendere lo sciopero del 14 novembre nei Comuni colpiti dal maltempo (compresa la provincia di Pisa).

I COBAS confermano lo sciopero per l'intera giornata, poiché per i prossimi giorni è stato annunciato il miglioramento delle condizioni del tempo.
Le continue emergenze ambientali dimostrano che il territorio è stato devastato da inutili grandi opere che trovano avallo anche nelle Giunte locali e nel silenzio complice dei sindacati ufficiali. Grandi opere che sottraggono soldi dalla manutenzione di strade, fognature, fiumi e territorio.
Siamo profondamente dispiaciuti per le persone colpite dalle recenti piogge, ma riteniamo che sia ancora più necessario lo sciopero per ribadire le autentiche emergenze: dal salario alla difesa del potere di acquisto e dei posti di lavoro, dalla tutela dei diritti sociali alla difesa del territorio, esposto alla devastazione, come quella avvenuta in questi giorni.
E' inaudito che la Cgil abbia sospeso lo sciopero in un momento in cui perfino gli ospedali sono a rischio di chiusura per i tagli spietati dovuti alla “spending review”. Siamo allibiti che mezzi d’informazione e siti istituzionali parlino di sospensione dello sciopero fornendo notizie parziali per impedire la partecipazione dei lavoratori e delle lavoratrici a una protesta e a una lotta di dimensioni europee. 
I COBAS CONFERMANO LO SCIOPERO GENERALE DEL 14 NOVEMBRE E DANNO APPUNTAMENTO IN PIAZZA GUERRAZZI ALLE ORE 9.00

Cobas lavoro privato e Cobas Pubblico Impiego Pisa

Info confcobaspisa@alice.it, cell 3498494727,   3491970426

venerdì 9 novembre 2012

SCIOPERO GENERALE EUROPEO DI 8 ORE

14 NOVEMBRE 2012
SCIOPERO GENERALE EUROPEO, ANCHE SIENA SI MOBILITA

CONCENTRAMENTO ORE 09:00  PIAZZA MATTEOTTI
(PIAZZA DELLE POSTE)
CORTEO NELLE VIA DELLA CITTA
ARRIVO PIAZZA SALIMBENI
MICROFONO APERTO PER INTERVENTI 



Il 14 novembre in tutta Europa studenti e lavoratori si mobiliteranno per contrastare le politiche di austerità che stanno privando i cittadini di dignità, diritti e protezione sociale.

L'austerity, il regime del mercato, le politiche monetaristiche derivanti dalla stagione avviata da Reagan e Thatcher negli anni 80, dal Trattato di Maastricht e dai successivi trattati europei, hanno demolito per più di venti anni i diritti dei lavoratori, conquistati con decenni di lotte dal movimento operaio.

Le conseguenti politiche economiche imposte in questi mesi dalla BCE e dalla Troika dimostrano con i dati il loro fallimento: l'aumento della disoccupazione, in particolare quella giovanile che tocca il 50 % in alcune zone dell'Ue, la riduzione del potere d'acquisto di salari e di pensioni e la conseguente recessione.

Tutte queste misure provocano le loro peggiori conseguenze sulle fasce più deboli della popolazione che vengono massacrate per gli umori dei mercati, determinano dei circoli viziosi che anzichè sollevare le economie dei paesi, le affossano, richiedendo nuove manovre recessive e sempre maggiori sacrifici ai cittadini.

Oggi Monti rappresenta la seintesi di questa ingloriosa storia, aprendo una fase politica inedita che si sta già concretizzando in un lungo periodo basato sull'annullamento di diritti e dignità, sullo smantellamento della pubblica istruzione e dello stato sociale, mettendo in luce l'assoluta incompatibilità tra capitalismo e democrazia.

La Grecia per prima ha subito negli ultimi anni un vero e proprio massacro sociale, ma il suo popolo continua a resistere ed ad opporsi con dignità. Dopo aver distrutto la Grecia, austerità e rigore devastano gli altri paesi in difficoltà. Dalla Grecia si è passati velocemente a devastare le altre economie deboli del continente, come Spagna, Portogallo, Irlanda e oggi anche l'Italia.

Ma questo effetto domino, che fa traballare le nostre economie ( e le nostre sicurezze ), comprometterà la stabilità di tutta l'area euro, Germania compresa.
Questa crisi economica, infatti, non è una semplice crisi finanziaria come ci raccontano quotidianamente i giornali. Questa è una crisi di sovrapproduzione assoluta di capitale, pari per gravità a quella del 1929, ed è determinata dal fatto che i lavoratori vengono sfruttati troppo intensamente, e pagati troppo poco quindi le merci non possono essere acquistate.

Il capitalismo non è riformabile. Non crediamo che possa esistere un "capitalismo dal volto umano": l'unico volto che può avere per mantenere se stesso è quello di politiche economiche, dannose per la società nel suo complesso, ma indispensabili all'alta borghesia finanziaria per mantenere i suoi privilegi e per consolidare i rapporti di forza esistenti a scapito dei lavoratori sfruttati.

La soluzione dei potenti alla crisi che hanno provocato, viene scaricata, come al solito, su chi ha già pagato come sta accadendo anche nel nostro territorio.

Esempi lampanti sono: Whirlpool, Trigano, Floramiata, Novartis, della stessa Monte dei Paschi, dell'Università.

Scendiamo in piazza per dire:

Sì a un lavoro dignitoso per tutti e per tutte;

Sì ai massicci investimenti nei beni comuni, nell'istruzione pubblica e nell'ambiente;

Sì a politiche di rispetto del territorio;

SI' a un'altra politica economica pagata dalle finanze dei ricchi, dal grande capitale e dalle banche,

dal taglio delle spese militari e dalla cancellazione delle missioni di guerra, dalla soppressione della corruzione e dei privilegi delle caste politiche e manageriali.

SÌ ad una democrazia vera nel paese e nei luoghi di lavoro, fondata sulla partecipazione attiva, SI' ai diritti sindacali per tutti/e.

Lanciamo un appello a tutti i lavoratori e lavoratrici, ai precari, agli studenti per una grande giornata di mobilitazione anche a Siena come nel resto d'Europa.


Aderiscono: Siena Beni Comuni, Confederazione dei Cobas, Carc, Das, Link, Unione degli Studenti, Rifondazione Comunista Siena, Giovani Comunisti