Giovedì
16 Aprile la Whirlpool EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa) ha
presentato al ministero dello Sviluppo Economico e in contemporanea in
tutti i siti produttivi Italiani il nuovo piano industriale 2015 - 2018
dopo circa un anno dall' acquisizione della multinazionale Italiana
INDESIT.
Il
piano industriale riguarda la sorte di 14 stabilimenti e centri
logistici e direzionali sparsi in Italia e prevede investimenti pari a
500 milioni di Euro in 4 anni destinando in particolare 90 milioni di
Euro alla ricerca e sviluppo.
La
Whirlpool annuncia anche il rientro in Italia di consistenti produzioni
all'estero ( Cina, Turchia e Polonia) e il rientro di tutti i centri di
progettazione e ricerca ad esclusione di quello delle lavastoviglie.
Le
produzioni dei vari stabilimenti saranno rimodulate nell'ottica di
affidare ai siti produttivi una unica "missione" e anche per portare gli
impianti a una capacità produttiva maggiore in quanto attualmente, gli
stabilimenti sono impegnati a circa il 50 / 60 % delle loro possibilità.
Si
assiste quindi a migrazioni di produzioni da uno stabilimento all'
altro e dall' estero per l' Italia e a consistenti aumenti di produzione
in special modo per CASSINETTA (VA) e FABRIANO e in tutto questo gioco
delle tre carte immediatamente ci fanno le spese il sito di CAIRANO nel
Casertano che conta 830 dipendenti e 500 nell' indotto e il sito di
ricerca e sviluppo di NONE nel Torinese che ha 90 impiegati.
Inoltre
verrà chiuso lo stabilimento di ALBACINA (600 operai) e le maestranze
verranno spostate a 8 Kilometri nel sito di FABRIANO.
Nello stesso piano Whirlpool annuncia nuove assunzioni per i siti di CASSINETTA 280 unità COMUNANZA 20 unità e NAPOLI 45 unità.
Questo
in estrema sintesi è il piano industriale della Whirlpool, LUNEDI' 20
Aprile a ROMA la multinazionale Americana incontrerà le RSU di tutti i
siti produttivi e i Nazionali dei Sindacati Confederali e in quella sede
si discuterà nel dettaglio il piano e ovviamente partirà un tavolo di
contrattazione.
Come
CONFEDERAZIONE COBAS LAVORO PRIVATO siamo presenti attualmente solo nel
sito produttivo di SIENA ma in ogni caso ci saremo pure noi in quella
riunione e non mancheremo di fare le nostre osservazioni, critiche e
proposte.
In
attesa di ulteriori elementi di valutazione che sicuramente
scaturiranno dall' incontro di LUNEDI' 20 Aprile ci sono già alcune
questioni che destano la massima preoccupazione e che a nostro avviso
potranno presentare in un futuro prossimo importanti sconvolgimenti
circa gli accordi attualmente in vigore sia in Whirlpool che nell' ex
INDESIT.
A
nostro avviso lo stabilimento di CARINARO e il centro di ricerca e
sviluppo di NONE sono stati sacrificati per contribuire a rimpinguare di
produzioni gli altri stabilimenti, ma questo atteggiamento ha radici
lontane, infatti, per restare solo in Italia la Whirlpool, prima della
fusione con INDESIT, aveva già chiuso lo stabilimento di TRENTO
portando la produzione a CASSINETTA e similmente aveva fatto INDESIT con
lo stabilimento di TEVEROLA, dove le produzioni vennero spostate in
Turchia.
Se
la crisi non allenterà la sua morsa e dunque se i consumi e i mercati
non risponderanno, riteniamo che ci sia il forte rischio che prima o poi
seguirà la chiusura di qualche altro sito produttivo e in questa
ottica, anche se per motivazioni diverse, ci risulta
che Whirlpool chiederà al Governo il rifinanziamento della cosiddetta "
legge ELETTROLUX ", cioè un complesso piano di ammortizzatori sociali
per il mantenimento dell' occupazione.
Indubbiamente
un bel po' di soldi pubblici, che sicuramente serviranno a mantenere l'
occupazione e a finanziare la Whirlpool ma che nel contempo non saranno
certamente risolutivi per far ripartire i consumi.
Un'
altra criticità la rileviamo dal fatto che ingenti produzioni stanno
rientrando in Italia dalla Cina, Turchia e Polonia e questo è buono per
gli occupati del nostro paese, ma facciamo notare che per anni e anni
ogni multinazionale e Aziende Italiane, hanno delocalizzato
massicciamente in paesi esteri magnificandone la docilità delle
maestranze, il loro costo assolutamente inferiore e la prontezza delle
istituzioni locali e Nazionali per garantire forti sgravi fiscali e per
assicurare ogni sorta di infrastrutture ai siti produttivi.
Insomma il paese del bengodi per ogni imprenditore.
Oltretutto
le Aziende usano l'argomento della delocalizzazione per terrorizzare i
dipendenti e per scardinare le relazioni industriali con le
Organizzazioni Sindacali, favorendo la loro divisione e ottenendo così
ulteriori vantaggi in termini di tagli a salari e diritti.
Perché dunque la Whirlpool fa questa operazione in assoluta controtendenza rispetto alle altre multinazionali?
Secondo
noi perché pensa di riuscire a far rifinanziare la legge sopracitata e
soprattutto di sfruttare questa nuova situazione per pretendere dai
dipendenti e dunque dalle Organizzazioni Sindacali Confederali (che sono
assolutamente maggioritari) ulteriori sacrifici in salari e diritti, in
nome della competitività del prodotto e del mantenimento dell'
occupazione, mantenendo sempre la spada di Damocle di improvvise ri -
delocalizzazioni nei medesimi paesi dove Whirlpool - Indesit conta
numerosi stabilimenti che sono nuovi e in piena efficienza.
Insomma,
se le nostre analisi sono giuste assisteremo nei prossimi anni a una
rivoluzione in negativo delle condizioni complessive degli occupati in
Whirlpool e se non ci sarà una inversione delle politiche governative e
una nuova presa di coscienza di TUTTE le organizzazioni Sindacali e
delle forze Politiche che si oppongono a questo stato di cose la
battaglia che si profila all' orizzonte rischia di essere persa in
partenza.
Come
è stato detto in questo documento la CONFEDERAZIONE COBAS LAVORO
PRIVATO è ancora poco rappresentata in Whirlpool, tuttavia non
mancheremo di costruire le giuste alleanze e di formulare le nostre
proposte affinché si possa costruire con i Lavoratori un piano
alternativo di sviluppo.
Siena 18.04.2015 COBAS WHIRLPOOL SIENA
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